Le Bologne possibili. Progetti non realizzati per la città

Gli anni ‘20 e ‘30. La Regia Scuola degli Ingegneri all’Annunziata (1920) e il progetto di Piero Bottoni per via Roma (1938)

  • Data: dal 24 ottobre 2015 alle 00:00 al 15 novembre 2015 alle 00:00

  • Luogo: Urban Center Bologna, Sala Esposizioni, da martedì a venerdì dalle 10 alle 20, sabato dalle 10 alle 19

Sabato 24 ottobre alle ore 11 si inaugura alla Sala Esposizioni di Urban Center Bologna Le Bologne possibili. Progetti non realizzati per la città. Gli anni '20 e '30. La Regia Scuola degli Ingegneri all'Annunziata (1920) e il progetto di Piero Bottoni per via Roma (1938). La mostra è realizzata in collaborazione da IBC Emilia-Romagna e Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna. Intervengono Angelo Varni, presidente dell'Istituto Beni Culturali e Patrizia Gabellini, Assessore all'Urbanistica, città storica e ambiente del Comune di Bologna.

Le Bologne possibili ha l'obiettivo di far conoscere alcune delle previsioni non realizzate in città, dal Rinascimento ad oggi. Mettere in evidenza i progetti rimasti soltanto possibili è un modo per riflettere su come poteva essere la città, rilanciare la discussione, tenere aperta la porta verso le alternative e forse anche sull'utopia. Il germe del progetto sta nel desiderio di cambiare. La città è la risultante di una oscillazione continua tra possibile e reale, cambiamento e persistenza, volontà e caso.

Nella mostra, che è la prima di una serie che affronterà vari periodi della storia della nostra città, vengono esaminati da vicino due progetti non realizzati negli anni '20 e '30, ricostruendoli e ambientandoli nella città odierna, attraverso modellazioni grafiche inserite in gigantografie della città attuale. Quali e quanti sono, a Bologna, i progetti rimasti solo intenzioni? Tutte le città sono ricche di opere mancate, anche di autori importanti: a Venezia ad esempio dovevano esserci architetture di Wright, Le Corbusier, Kahn, che non sono mai state realizzate. Occasioni perdute o pericolo scongiurato?

Bologna non è da meno. In anni recenti non è riuscita ad avere una chiesa di Le Corbusier, nel passato trovò motivi per respingere Palladio...

A distanza di tempo viene naturale cercare di capire cosa abbia portato alle rinunce, alle architetture interrotte, e non sempre si trovano risposte convincenti: prevalsero contingenze economiche sfavorevoli o invece crisi di ideali politici? E le resistenze, le opposizioni furono espressioni di valide ragioni, di considerazioni sufficientemente ponderate, argomentate, giustificate? Le reazioni di rifiuto verso le proposte individuavano qualità davvero scarse o erano soltanto pregiudizi conservativi?

L'iniziativa è curata da Matteo Sintini, Simone Garagnani e Luisa Bravo, da una idea di Piero Orlandi, le fotografie sono di Luciano Leonotti.